Il presidente del Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo (Cupla) di Reggio invia questa nota sugli obiettivi.
LUIGI DAVOLI
CASE DI RIPOSO-RSA
Non devono essere più pensate come un punto di arrivo, dopo una vita, ma un punto di partenza per una nuova vita e di conseguenza strutturate, perciò modifiche sostanziali a quelle attuali, per avere a livello preventivo, e di supporto tutto il necessario.
Dovremo, credo, dopo il Covid -19, ripensare i progetti delle nuove, ma prima vanno ripensate e rimodulate le esistenti, con lo sguardo alle statistiche, sulle anzianità, sul percorso delle persone, che saranno certamente diverse rispetto alla temporaneità prima del virus.- Ripensare ad una nuova strategia di riordino a livello preventivo di eventuali possibili virus futuri, che secondo le indicazioni degli esperti, è possibile il ripetersi con altre forme o tipologie, al momento impensabili e non preventivabili.
- Una collocazione logistica, che secondo le dimensioni, sia nelle vicinanze di un centro ospedaliero specializzato, o per le grosse dimensioni, sia autonomo almeno a livello di assistenza d’urgenza.
- Si dovranno seguire le indicazioni degli esperti medici.
- Attrezzature, ad esempio una stanza di rianimazione di primo soccorso all’interno proporzionale al numero dei degenti. Provvisti delle attrezzature ed apparecchiature indispensabili, anche con letti di degenza sub intensiva, proporzionale al numero degli ospiti ecc… Gli esperti sanitari devono dare le indicazioni di base, in tempi rapidissimi.
- Non ci deve essere una lista di attesa. I virus non mandano una RR con ricevuta di ritorno.
- Formazione del personale adibito a tale scopo, infermieristico. Anche, ma specializzato.
- Attrezzature di supporto al personale, mascherine, camici, per uso continuo, sempre disponibili, con l’obbligo di utilizzo a tutto il personale anche nella quotidianità se ritenuto necessario.
- Applicare tutte le disposizioni relative alla prevenzione, è meglio che curare nell’emergenza. Non è pensabile e non deve ripetersi in futuro, che gli operatori delle RSA, esposte in prima persona, in un ambiente più a rischio, per la tipologia degli ospiti, sia impreparata e non fornita di protezioni adeguate.
POLITICA, COMPETENZE, BUROCRAZIA
C’è sempre dopo le guerre, le epidemie o le pandemie, una fase dove siamo chiamati al mutuo soccorso e alla ricostruzione, va tutto bene, ma questa volta riteniamo che il compito sia diverso, stiamo affrontando, forse
per lungo tempo, un nemico invisibile, ed essendo tale ci dobbiamo attivare il più possibile, certo, in primis, al recupero ed alla ricostruzione,
ma anche maggiormente, alla prevenzione.
Credo che debba essere rimodulato un sistema di vita comune, sociale, sanitario, assistenziale, del lavoro ecc.
Perciò la politica, non può più promettere per alimentare il consenso, ma deve fare per avere il consenso, e con umiltà, se non è in grado di avere la competenza per fare, abbia l’umiltà di attingere da chi è in grado di supportarla, utilizzando gli esperti sulle varie necessità.
Vorrei fare notare che la competenza non ha colorazione o appartenenza politica. La burocrazia, è il tallone d’Achille del nostro paese, oggi, è prioritario e compito della politica iniziare davvero a sburocratizzare questo Paese, è l’occasione da non perdere: inizi a togliere il vecchio superato e inservibile, prima di fare il nuovo.
Perché, un decreto, una nuova disposizione, ha l’ultimo paragrafo con il contenuto dell’argomento, e della disposizione che serve, ed almeno 20 prima con il ripetuto
Visto..Visto… persino leggi, leggine, o disposizioni fatti da oltre 50 anni, come si può pensare di operare sulle urgenze e sulle Pandemie, se esistono ancora vincoli…….
Sui nuovi provvedimenti quasi sempre legati a disposizioni che ormai nessuno le ritiene valide ed opportune.
È indispensabile fare un passo culturale dalla prima fase di istruzione, e ritengo, che gli adolescenti, i ragazzi delle scuole superiori, gli studenti universitari, che già possono valutare la loro esperienza su questa pandemia, ed hanno visto che gli strumenti tecnologici li hanno
aiutati a non restare soli, vanno coinvolti nelle modifiche di vita che si pensa di attuare, anche perché loro sono in prima linea per iniziare ad applicarle.
Nelle particolarità e nelle specifiche problematiche, ognuno di
noi darà il proprio contributo, ma certamente dovremo essere sentinelle, e non saranno più tollerabili gli errori di politici ambiziosi e confusi, obbediremo ancora, ma non perdoneremo più.
— © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2020 GAZZETTA PRIMOPIANO 7