Siamo soli e ora paghiamo il conto
Abbiamo fatto, come Cupla, in questi giorni una riflessione, sulla parola “Comunità” che ci pare stia diventando il nuovo, per affrontare gli stessi argomenti, e questo mi preoccupa, perché non vorrei che per spiegare cosa si intende con questo termine, si teorizzi, di nuovo, sui temi, sulle problematiche e sulle necessità che già esistono e che fanno parte del nostro quotidiano.
Quindi, non perdiamo ancora tempo, su tavoli con discussioni teoriche, dimenticando che oggi dobbiamo essere pratici e capaci di soluzioni urgenti, la “Comunità” ne ha bisogno.
Nei primi mesi dell’anno, a seguito dell’appello del Vescovo in tanti si sono detti interessati a “Reggio Futura” compresi noi, ma ad oggi quel tavolo è ancora lontano, si sono un po’ perse le tracce.
La Comunità, credo, sia sempre esistita, lo è il nostro pianeta Terra, a cascata lo sono le Confederazioni degli Stati, i singoli Stati, le Regioni, le Provincie, i Comuni, i Quartieri, i Condomini, le Famiglie; ed ogni singolo individuo, che a salire, è parte integrante di tutte queste comunità.
Ma, nostra opinione, noi singoli, abbiamo perso il senso di Comunità, credendo che l’arrangiarsi singolarmente abbia sempre portato i risultati migliori, come aspettativa lavorativa, sanitaria, sociale, ed ognuno si è convinto di potere risolvere da solo ogni problema.
La politica in primis, su questo è stata trainante, ha ricercato coi provvedimenti il consenso del momento, lasciando tanti problemi irrisolti a chi veniva dopo, poche volte abbiamo assistito a programmazioni degne di questo nome e portate a termine.
In questo anno, complice il Covid-19, ci siamo accorti che quella “Comunità”, nella quale ci siamo districati per il singolo risultato, oggi presenta il conto, e ci trova impreparati, siamo soli, come abbiamo scelto di essere, e quindi senza guida.
Siamo impreparati a livello sociale, sanitario, culturale, scolastico, dove salvo qualche accorgimento locale, si riflette sul nostro quotidiano, ci sentiamo spaesati, veniamo ogni giorno informati su tanti provvedimenti, certo necessari, ma a volte contraddittori, tutti destinati alla soluzione del bisogno momentaneo.
Possiamo quindi, non più identificare la necessità di cambiamento come “Reggio Futura” e chiamiamola se vogliamo anche “Comunità Futura” ma è il momento di passare all’azione.
Il coordinamento del Cupla, come tutte le altre associazioni è parte della “Comunita” e chiediamo alle istituzioni di essere ascoltati, non in ordine sparso come spesso avviene, ma in un unico tavolo, dove ognuno porti il proprio contributo, e le istituzioni pensino al riassunto ed alle decisioni concrete e possibili, finalizzati ad una programmazione effettiva e certa nei tempi, meno burocrazia, più concretezza e celerità.
Luigi Davoli Giuliano Parmiggiani
Presidente Coordinatore
Rassegna stampa
Mercoledì 9 dicembre,
eravamo sul Resto del Carlino di Reggio