La Resilienza dei cittadini messa a dura prova

Resilienza, diventato ultimamente di uso comune, rubato alla meccanica, in quanto, è la prova che determina l’energia necessaria per rompere in un sol colpo il provino di un materiale in esame, (Charpy).

 

Si inneggia alla Resilienza, in modo generico, forse conoscendo, o cercando scusanti per evitare che quel punto di rottura, già presente nella società, dopo un anno di Covid, si possa ancora tamponare in modo sporadico, senza una programmazione, che prenda atto dello stato dell’arte, non più modificabile, ed in tanti settori della nostra società, la rottura è già avvenuta, o è molto vicina.

Ma in questi giorni, purtroppo, la nostra politica ha messo a dura prova la Resilienza di noi cittadini, ricorrendo ad antichi giochini di palazzo, che speravamo sopiti dalla Pandemia, ma che ritornano prepotentemente alla ribalta, erano probabilmente solo mimetizzati.

 

E’come un conto alla rovescia, che quando finisce occorre pigiare un bottone e fare partire qualcosa, bene con l’inizio 2021, ci pareva finito quel conto, pensavamo di pigiare il bottone per fare ripartire/partire una nuova stagione di provvedimenti su larga scala indispensabili al Ns paese, per essere ricostruito, dalla scuola, alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ecc…

 

Hanno invece pigiato il bottone, per bloccare il lancio, assistiamo ai “reality show” delle dichiarazioni, dove ognuno incolpa l’altro, ed onestamente non si capisce, se questo gioco, fatto sulla pelle dei cittadini, è preparato, voluto, fatto nel preciso momento, dove una piccola luce inizia a vedersi in fondo al tunnel, e si deve ritornare a parlare in prospettiva, della vita e del vivere in “Comunità” in senso lato.

 

I cittadini, che giustamente ritengono, che tutti i provvedimenti presi a tamponare, debbono necessariamente essere sostituiti da quelli di programma a medio e lungo termine, è probabile, non è auspicabile, che arrivino a metabolizzare il colpo finale del punto di rottura, e che la Resilienza abbia termine, e dopo, quali saranno gli scenari che si apriranno???.

 

Vorremmo prendere ad esempio la campagna vaccinale, partita il 27 Dicembre, e giornalmente già si scatenano polemiche sui mezzi di comunicazione su presunti o reali ritardi, ma se il vero “V-Day” viene oggi indicato per fine Settembre, dove speriamo sarà raggiunto un numero di vaccini tale da ridurre in modo drastico le persone contagiate, credo che questo dovrà essere il giorno del ritorno ad una normalità accettabile, auspicata da tutti i cittadini.

 

Quindi, da quel “V-day” dovranno essere pronti, programmati, tutti i provvedimenti, le strutture, indispensabili per la ripresa del paese, è il punto della ripartenza, non di arrivo.

Ora con quali prospettive, come comuni cittadini, dobbiamo vedere se quel giorno ci sarà veramente, rifacciamo un nuovo conto alla rovescia, e poi vedremo come si presenterà il bottone da spingere ???.

 

Avremo, o meglio, la politica, sarà capace di strutturare i vari settori del paese per essere pronti al ritorno di una vita quasi normale, e potere ripensare, utilizzando tutte le risorse disponibili, ad una ripresa sociale ed economica???

 

Abbiamo notato, in tanti anni, che la Resilienza della politica è superiore al punto di rottura meccanico che la parola indica, e che nelle sue tante capacità di sopravvivenza riesce sempre ad evitarlo, ma attenzione anche il metallo si usura, e prima o poi si rompe.

 

Le parole di Papa Francesco, “Nessuno si salva da solo” devono essere monito e capacità di capire, già ribadito in passato, che è il cittadino che indica chi deve sedersi al tavolo politico che conta, non il politico, quindi da quel tavolo, chi ci rappresenta, deve lavorare, nel giusto rispetto delle diversità di opinione, ma con un solo obiettivo, “Il bene Comune”.

 

Ci sarebbe molto gradito, proprio in virtù di quanto espresso prima, vedere la “dignità della politica” esprimere senza urla, commenti da bar, le proprie idee e confrontarsi sui programmi, dare ogni tanto l’esempio, che la scelta dei cittadini, non si è persa nel vuoto, e serve per costruire, meglio ricostruire.

 

Ci auguriamo, la veloce conclusione, con il senso di responsabilità indispensabile, della crisi politica in corso, per non buttare, e vanificare i sacrifici fatti con coesione sociale dai cittadini in questo anno di pandemia.

 

Crediamo, al riguardo, e forse ne è una conferma, il discorso del Presidente Biden, nel giorno del Suo insediamento, ha toccato molti dei temi che da parte nostra, senza pretendere di competere, abbiamo cercato di esporre nelle nostre riflessioni.

 

La resilienza, ha un punto di rottura, non dimentichiamolo, non resiste all’infinito, speriamo di essere ascoltati.

 

Luigi Davoli
Presidente

Giuliano Parmiggiani
Coordinatore