Autore: CUPLA

Notizie dal CUPLA

RICOSTRUIRE PER L’INVECCHIAMENTO ATTIVO

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Ricostruire, lo abbiamo sentito molte volte negli ultimi mesi, da parte nostra aggiungiamo “L’invecchiamento attivo”, consapevoli, vogliamo essere una componente essenziale a discutere e promuovere i provvedimenti e le iniziative che la politica cittadina, regionale e nazionale intende prendere.

Come Cupla provinciale, daremo, sperando sia accettato, il nostro contributo, perché la ricostruzione del dopo Covid, deve avere l’attenzione verso la nostra categoria, e l’invecchiamento attivo sia considerato come spinta per essere ancora partecipi attivi nella società, e non un peso, come in passato, qualche volta, considerata.Nelle nostre precedenti comunicazioni,abbiamo ricordato gli argomenti e le attività sociali, sui quali dal nostro punto di vista occorre mettere l’attenzione adeguata, (Rsa, Centri sociali, Case famiglia, Caregiver, Infermiere di comunità, Case della salute, La burocrazia, ecc..) tutti prioritari ed indispensabili, sono il fulcro dell’attività che la politica, i sindacati dei pensionati, devono recepire per “ricostruire” la nostra società.

PROTOCOLLO D’INTESA REGIONALE

 

A tale scopo, vogliamo evidenziare che il Cupla Regionale, come primo Sindacato dei pensionati, ha sottoscritto, con la Regione Emilia Romagna, nella persona del Vice Presidente Elly Schlein, in riferimento al PAR (Piano Attuativo Regionale per la Popolazione Anziana) un protocollo d’intesa, volto alla riduzione delle diseguaglianze, e realizzare nuovi servizi di prossimità per le persone, sia sociali, sia sanitarie.

Approvato con delibera della Giunta Regionale N. 223 del 21/07/2021 Vi invitiamo a consultare il tutto sul nostro sito www.cupla.re.it

 

PROGETTO NAZIONALE INVECCHIAMENTO ATTIVO

 

Il Cupla Nazionale partecipa al progetto “COORDINAMENTO PARTECIPATO MULTI LIVELLO DELLE POLITICHE SULL’INVECCHIAMENTO ATTIVO IN ITALIA” del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio del Governo. I temi trattati in quella sede sono: la questione demograca, il rapporto tra generi e generazioni, le disuguaglianze, il lavoro in un’ottica di parità di genere.

In questo quadro, il tema dell’invecchiamento attivo è centrale.

Leggiamo con piacere, che il ministro Speranza, ha annunciato con un articolo su un quotidiano nazionale, il 17 Agosto u.s. la possibilità di investire per la salute domiciliare, 4 MLD, fondi del Pnrr, con un accordo Stato/Regioni, per lo sviluppo ed il cambiamento delle cure domiciliari.

Bene, prendiamo atto, ricordando, che abbiamo come Cupla, più volte richiamato nei mesi scorsi le istituzione a porre attenzione e sviluppare in modo diverso, coinvolgendo nella progettazione e nel controllo dei risultati non solamente le parti istituzionali, (Sistema Socio Sanitario e Sindacati) ma anche i fruitori di questi servizi, vedi Case della Salute, gli Infermieri di Comunità ecc.

Tematica che è inserita anche nel protocollo d’intesa, in precedenza menzionato e dal Cupla sottoscritto.

 

ATTIVITÀ - FESTA DEI NONNI 

 

Il 2 Ottobre di ogni anno, viene celebrata la “FESTA DEI NONNI” istituita con legge dello stato nel 2005, il Cupla nel dopo Covid, organizza l’evento in collaborazione con Reggio Children per il 2 Ottobre al pomeriggio, il dettaglio info:

 

 1- Presso tutte le associazioni aderenti al Cupla.

 2- Sul sito: www.cupla.re.it - info@cupla.re.it

 3- Su Reggio Children: events@frchildren.org

 

Prenotazione obbligatoria, partecipate, il nostro invecchiamento attivo, è parte integrante della società, della nostra vita e dell’attività sociale.

Sul nostro sito www.cupla.re.it, tutti gli approfondimenti degli argomenti.

 

Festa dei nonni

Festa dei Nonni

CulturaNewsTempo Libero

Presente e futuro 0-99

 

Sabato 02 ottobre 2021 ore 15.00

 

Centro Loris Malaguzzi, V.le Ramazzini 72/A, Reggio Emilia
 

 

NONNI DI OGGI - NIPOTI IERI

NIPOTI DI OGGI - NONNI DOMANI

 
 

 

PROGRAMMA:

Presenta: Stefania Bondavalli


STORIA DEI NONNI E NIPOTI NELLA NOSTRA CITTÀ  

 

ATELIER DEL GUSTO

 

ANIMAZIONI VARIE

 

APERITIVO FINALE


E’ richiesta la prenotazione obbligatoria info:

Presso le associazioni aderenti al Cupla

Cupla tel. 0522 3561 mail: info@cupla.re.it

Fondazione Reggio Children tel. 0522-452461 mail: events@frchildren.org

Oppure scaricando e compilando il modulo sottostante 

 

In collaborazione con

 

Fondazione Reggio ChildrenAtelier dei Sapori

 

Realizzata con il sostegnodi

Sponsor dell'evento

Scarica il modulo di prenotazione
Scarica la locandina dell'evento

 

Il domani è già oggi

E’ tempo di ricostruire il nostro futuro

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FINALMENTE

 

Finalmente speriamo inizi la nuova stagione di sviluppo, di ripresa socio economica della quale il nostro paese ha enormemente bisogno, perché:
 

“E’ TEMPO DI RICOSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO”

 
come ribadito dal Presidente Mattarella in occasione della Festa della Repubblica dello scorso 2 Giugno.

Nella nostra ultima comunicazione “IL DOMANI E’ GIA’ OGGI” abbiamo condiviso le iniziative ed i provvedimenti che il Presidente del Consiglio, ed il governo, vogliono attuare, per uscire dalla pandemia e programmare il nostro paese del dopo.
Finalmente constatiamo che Il primo traguardo non è lontano, mentre l’altro deve essere ancora costruito, speriamo in tempi veloci, bisogna cercare di sburocratizzare il sistema paese in modo da semplifi care le troppe diffi coltà procedurali.
Si apre la stagione del fare ed il Cupla rivendica, come in passato, la volontà di essere partecipe, in modo inclusivo, nelle varie iniziative e programmazioni a livello Provinciale, a maggior ragione se di prioritario interesse per la nostra categoria.
Certamente non sarà una passeggiata, ma dobbiamo impegnarci tutti insieme, nessuno si senta escluso, … “LA STORIA SIAMO NOI” come dice De Gregori in una sua famosa canzone.
La nostra generazione che purtroppo ha dato molto, in termine di vite umane, ora vuole essere partecipe e cercare di lasciare alle future generazioni un paese migliore, più inclusivo dove esista la possibilità di emergere con le proprie caratteristiche, in grado di gestire meglio la transizione del nostro pianeta verso un maggior rispetto dell’ambiente, delle persone, trasmettendo valori e cultura.
Ringraziamo, tutti gli operatori sanitari, nessuno escluso, che hanno dato il loro enorme contributo di assistenza ai tanti pazienti, rimasti soli a combattere, nel più totale isolamento questa pandemia, dobbiamo certo ringraziarli, non dimenticarli, ed esserne veramente fieri.

 

Finalmente, anche il Cupla, diventa un attivo interlocutore con le Istituzioni, e per questo evidenziamo, i punti fondamentali che sono la ragione della nostra adesione a:

 

“PATTO DI CONTRASTO ALLE NUOVE POVERTA’’

 

a - Rappresentiamo nella nostra provincia, attraverso le associazioni dei pensionati dei lavoratori autonomi, oltre 30.000 iscritti, di cui la maggioranza ha reddito di pensione che rasenta la povertà e di conseguenza ne riduce il potere di acquisto.
b - Abbiamo altresì, l’occasione, grazie alle esperienze lavorative e imprenditoriali acquisite nel tempo, di poter dare un contributo fattivo nella ricerca di nuove opportunità di lavoro, che il patto si propone di individuare, e che certamente non può essere esclusivo delle nuove frontiere tecnologiche.
c - Abbiamo fatto nostra la proposta che viene avanzata a livello Mondiale ed Europeo, con l’indicazione di perseguire una politica incentrata sull’invecchiamento attivo, che deve caratterizzare sempre più le politiche di welfare degli Stati in modo da considerare la terza età, non come residuale, ma pienamente integrata nel funzionamento della società.
Su questo progetto, non mancheremo di dare il nostro contributo in modo costante, costruttivo, nel pieno rispetto delle competenze e delle rispettive autonomie.


Partecipiamo inoltre, al Gruppo di Lavoro, in rappresentanza di tutte le Associazioni aderenti al Cupla, relativo al progetto Europeo:

 

“LIFECITYAdaP3”

 
Le imprese intese come strategiche per contrastare i cambiamenti climatici
 

L’obiettivo è quello di promuovere nuovi modelli di cooperazione tra autorità locali ed imprese, attraverso il co-sviluppo e co-fi nanziamento delle azioni pilota e l’inserimento delle tematiche legate ai cambiamenti climatici nelle strategie di Responsabilità Sociale d’Impresa.
Noi e l’ambiente, scelte, responsabilità, comportamenti e stili di vita in una prospettiva di salvaguardia per le future generazioni, devono diventare la stella polare del nostro cammino.
Come CUPLA siamo inseriti nelle due iniziative sopra indicate, con la consapevolezza delle relative responsabilità, senza però dimenticare i temi sui quali vogliamo misurarci con le Istituzioni in rappresentanza dei nostri soci pensionati e che abbiamo già più volte ricordato: Centri Sociali, Rsa, Case di Riposo, Case famiglia, Case della Salute, Caregiver, Infermiere di Comunità, e non di secondaria importanza le politiche per “L’INVECCHIAMENTO ATTIVO” elemento propulsore per la coesione sociale.
Ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità ad un concreto confronto con le Istituzioni sugli argomenti evidenziati.
Ricordiamo inoltre che Il Cupla Nazionale e Regionale, sono molto attivi ed impegnati nel confronto con le istituzioni di riferimento, al fi ne di offrire un apporto positivo alla causa dei nostri anziani.
Invitiamo i nostri soci e lettori a visionare con frequenza il nostro sito www.cupla.re.it, che è il contenitore di tutti gli argomenti e le iniziative che programmiamo, chiedendovi di partecipare e proporre.



Luigi Davoli
PRESIDENTE

Giuliano Parmiggiani
COORDINATORE

Gian Lauro Rossi

Il presidente Mattarella “premia” il coordinatore nazionale del CUPLA

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Gian Lauro Rossi Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana

 

 

Presidente, coordinatore e tutto il Consiglio del CUPLA di Reggio Emilia rivolge le più sentite congratulazioni a Gian Lauro Rossi, coordinatore del CUPLA nazionale dal marzo scorso, che ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “al merito della Repubblica Italiana” in occasione della Festa della Repubblica.
L’onorificenza “al merito” riconosce il ruolo di Rossi e il suo impegno a favore della crescita della comunità, di cui il CUPLA è parte attiva su temi quali la solidarietà, le relazioni sociali e le potenzialità della comunità e del territorio.

 

 

Patto di contrasto alle nuove povertà

Dalla pandemia al nuovo welfare: a Reggio Emilia “Patto di contrasto alle nuove povertà”

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UN PROGETTO PER LA CITTA' DI REGGIO EMILIA


Anche il CUPLA ha aderito al "Patto di contrasto alle nuove povertà", proposta operativa di Reggio Emilia per rispondere alla povertà, in particolare alle fragilità che sono conseguenza economica e sociale della pandemia, ma anche di una più ampia riconfigurazione del quadro occupazionale, produttivo, tecnologico ed ambientale.

 

Promosso dall’Amministrazione comunale, è stato definito e sottoscritto il Patto di contrasto alle nuove povertà, in linea con il Patto per il lavoro e per il clima, definito nei mesi scorsi dalla Regione Emilia-Romagna, e con l’Agenda 2030.

25 soggetti hanno già aderito al patto

 

 Con il Comune di Reggio Emilia, ad oggi hanno sottoscritto il Patto di contrasto alle nuove povertà 25 soggetti tra associazioni datoriali e sindacali, Terzo settore, enti di formazione e fondazioni quali: Forum Terzo Settore, Cgil, Cisl Emilia centrale, Cupla, Uil, Cna Reggio Emilia, Coldiretti Reggio Emilia, Confagricoltura Reggio Emilia, Cia–Agricoltori Italiani, Confapi Emilia, Confcommercio, Concooperative Reggio Emilia, Confesercenti Reggio Emilia, Lapam, Legacoop Emilia Ovest, Unindustria Reggio Emilia, Ciofs–Fp Emilia-Romagna, Csl La Cremeria, Demetra Formazione, Fondazione Enaip, Fondazione Simonini, Ial Emilia-Romagna, Ifoa, Irecoop Emilia-Romagna, Aidp Emilia-Romagna.  

Il Patto è aperto ad altre adesioni. “Questo Patto ci connota in maniera evidente: nel metodo di lavoro, nella governace condivisa, nel progettare insieme, ma anche nell’alto livello di collaborazione e integrazione fra il Welfare pubblico - che a Reggio Emilia è radicato e diffuso ben più che in altre parti del Paese, dove invece si tende a destrutturare - privato sociale e Terzo settore, mondo economico, sindacale e della formazione. Un modo di essere e lavorare distintivo di Reggio Emilia, che può farci trovare preparati, sia nell’affrontare la crisi, di cui vedremo conseguenze probabilmente ancora maggiori nei prossimi mesi, sia nel costruire, o ricostruire, un sistema città che dia risposte innovative in tema di lavoro, economica e protezione sociale, tali da accrescere l’inclusione e aggredire le povertà”, ha detto il sindaco Luca Vecchi presentando il Patto alla stampa, stamani al Tecnopolo.

 

Non possiamo perdere di vista la povertà, le nuove povertà

 

“La nostra città – ha aggiunto il sindaco – vanta una qualità alta della vita; la sua attrattività economica e innovativa è testimoniata anche di recente dall’insediamento del nuovo centro di progettazione e produzione di auto elettriche; è forte e convinto il suo impegno per i diritti della persona. Non possiamo perdere di vista la povertà, le nuove povertà. Attraverso la sola l’erogazione dei buoni pasto per la pandemia, oltre 7.000, abbiamo intercettato 6.000 nuclei familiari in forte difficoltà, che prima non erano conosciuti, perché prima non c’erano. Servono nuova capacità di analisi, di lettura di una realtà che sta cambiando velocemente, che è già cambiata. Il Patto, che riunisce le nostre forze e competenze, vuole essere dapprima un impegno e una carta importante per approfondire questa dinamica e poi, di conseguenza, un metodo di lavoro chiamato a dare risposte e in grado di dare risposte. Innovazione e competitività a Reggio Emilia camminano insieme al welfare".

 

“L’Amministrazione comunale ha potenziato in maniera significativa, attraverso il Bilancio 2021, il quadro complessivo delle risorse a sostegno del reddito delle famiglie - ha detto l’assessore a Welfare e Bilancio, Daniele Marchi – Mi riferisco ad esempio ai 16,3 milioni di euro per Sanità e Welfare, con il 2,4% in più rispetto al 2020; ai 1,74 milioni di euro (più 76,2%) per il Fondo povertà; ai 21,5 milioni di euro per il Fondo non autosufficienza. Un impegno cospicuo, a fronte dei nuclei beneficiari di contributi per condizione di povertà che ammontano a 850 unità nella sola nostra città. Queste misure, pur necessarie e importanti, non possono bastare. Dobbiamo prendere atto di una accresciuta vulnerabilità del tessuto sociale, e non si tratta della sola necessità materiale.

 

“Penso – ha aggiunto Marchi - al divario tecnologico che si riflette sul lavoro e quindi sulla sussistenza, all’allargamento della forbice fra generazioni quando si tratta di lavori tradizionali e nuovi lavori; penso all’evoluzione del sistema produttivo, che potrà creare sacche di esclusione per inoccupabilità e quindi la necessità di nuova formazione, di reinventarsi nel lavoro.

Penso al disagio giovanile di generazioni che non scelgono se lavorare, studiare o formarsi professionalmente; al lavoro di cura nelle famiglie, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. L’uscita dalla crisi e la mutazione in corso non assicurano esiti stabilmente positivi in questi campi, anzi tendono a generare divisione sociale in due macro aree: inclusi e quindi garantiti da una parte, vulnerabili dall’altra.

 

“Ecco, partendo da un primo plafond di azioni e risorse pubbliche di 4,5 milioni di euro – ha concluso l’assessore Marchi - il Patto attiva i propri aderenti nella ricerca di vie d’uscita, con progetti nuovi, sostenibili e inclusivi, che richiudano quella forbice della disuguaglianza e superino la povertà che la disuguaglianza di opportunità porta con sé. L’adesione al Patto è confortante, segno di una coscienza chiara dei problemi, così come la ricettività e l’interesse della Regione Emilia-Romagna, che ha formalizzato il Patto per il lavoro e per il clima, a cui il nostro Patto locale è connesso. Il Pnrr nazionale, fatto del tutto rilevante, prevede ingenti risorse per la Missione ripresa e resilienza, una mission che coincide con quella del nostro Patto. Sono buoni punti di partenza, ora mettiamoci al lavoro per predisporre le risposte che la comunità attende”.

Reggio Emilia - patto di contrasto alle nuove povertà

 

Di seguito il libro che illustra il patto di contrasto alle nuove povertà.

Sarica il patto per le nuove povertà

 

Handicare - montascale

L’assistenza monopolio delle Rsa, aiutiamo gli anziani a rimanere a casa

NewsSalute

 
Ospitiamo un Interessante articolo del Corriere della Sera, nel quale l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Commissione istituita dal ministro Speranza sul tema dell'assistenza agli anziani, traccia un possibile futuro di cambiamento nell’assistenza agli anziani.

 

 

Monsignor Paglia: «Oggi l’assistenza è monopolio delle Rsa. Aiutiamo gli anziani a rimanere a casa»

 

L’arcivescovo: «Pronto il piano di riforma. Lo Stato spende 12 miliardi l’anno per le case di riposo, mentre per l’assistenza domiciliare sociale non arriva a 2»

 
di Gian Guido Vecchi

 

«A giorni presenteremo a Mario Draghi il primo blocco della riforma, secondo le indicazioni che il presidente del Consiglio ha recepito nel Pnrr, ovvero la centralità dell’assistenza domiciliare integrata agli anziani». L’arcivescovo Vincenzo Paglia presiede la «Commissione per la riforma della assistenza per la popolazione anziana» istituita dal ministro della Salute Roberto Speranza. Consigliere spirituale di Sant’Egidio, condivide la denuncia della comunità contro il «monopolio» di Rsa e case di riposo.

 

C’è chi dice che la commissione se la prende troppo con le Rsa, perché?

«Conosco molto bene queste critiche. E conosco altrettanto bene il moltiplicarsi delle segnalazioni di abusi e situazioni di abbandono verso gli anziani ospiti di Rsa. Il primo atto della Commissione è stato proprio di contribuire alla ripresa in sicurezza delle visite nelle residenze. Ne è seguita una circolare ministeriale del 30 novembre 2020 con le “disposizioni per l’accesso dei visitatori”, proprio per scongiurare il fatto, ormai acclarato, che si muore di solitudine ed abbandono almeno quanto si muore di Covid».

 

E poi che è successo?

«Abbiamo assistito a una resistenza delle Rsa a dar seguito a quanto era stato disposto dal ministro e più volte da me ribadito in pubblico. Voxclamantis in deserto, mi verrebbe da dire. Le cifre dell’inchiesta di Sant’Egidio mostrano un rifiuto ostinato ad aprire: mi ha colpito molto che in due residenze su tre non abbiano consentito nemmeno le visite ai parenti. Si deve aprire una nuova riflessione sui diritti degli anziani e i doveri della collettività».

 

Qual è il problema?

«Il problema gravissimo, in Italia, è la mancanza di un vero continuum assistenziale, non il fatto che esistano le Rsa. Piuttosto, è il loro regime di monopolio a inquietare. Alcune cifre aiutano a capire: per le Rsa, lo Stato — sistema sanitario, Comuni e pazienti, ognuno per la sua parte — spende circa 12 miliardi all’anno. Mentre per l’assistenza domiciliare sociale, sanitaria e integrata non arriviamo a 2 miliardi, sei volte di meno. Ma gli anziani sopra i 75 anni con disabilità o problemi motori sono 2 milioni e 700 mila e, di questi, un milione e 200 mila non ha aiuto adeguato. C’è una discriminazione lampante, considerato che nelle Rsa ci sono 280 mila persone, senza considerare il sommerso. Finire in una casa di riposo è facilissimo, mentre è difficilissimo ottenere un aiuto per rimanere a casa. Ecco perché c’è bisogno di una riforma».

 

Quale?

«Un cambiamento radicale dell’assistenza, nel quale la Commissione indica un ripensamento delle Rsa: essere una componente, non il monopolio della assistenza. E questo nello spirito originario con cui nascevano le residenze: luoghi di recupero, ristoro e cura, e dunque necessariamente temporanee, per poter poi tornare a casa».

 

Ma ci sono le persone non autosufficienti, non si scarica tutto sulle famiglie?

«Niente affatto. Ma, finché è possibile, un anziano deve restare nel proprio ambiente. Occorre una rivoluzione copernicana: una nuova assistenza domiciliare, sanitaria e sociale, per mezzo milione di anziani, cifra basata sulle stime dell’Istat. E poi indichiamo altre due componenti strategiche. La prima è la semiresidenzialità, la vera novità e forse anche il punto di trasformazione di parte delle Rsa: diventare centri diurni ad alta qualificazione, capaci di terapie occupazionali e cognitive e processi di inclusione e socialità, formazione ed educazione. Un sostegno importante per le famiglie, che saranno supportate durante il giorno e potranno tenere a casa i loro cari la notte. Abbiamo pensato ad almeno centomila posti in centri diurni per chi ha patologie croniche come le demenze o le malattie respiratorie. Intanto stiamo facendo un censimento delle Rsa».

 

L’Italia invecchia, basterà tutto questo?

«Ne siamo consapevoli, e infatti l’ultima componente che la Commissione pianifica è un servizio di monitoraggio e prossimità per i 4 milioni di ultraottantenni che più esprimono una domanda sociale e sanitaria. Bisogna prevenire. Non lasciamoli soli, non li scartiamo. Gli anziani sono una risorsa preziosa da valorizzare, non da buttar via».

 

CORRIERE DELLA SERA

 

Ridiamo socialità agli anziani

Vecchi incontra i ministri Speranza e Orlando: «Ridiamo socialità agli anziani»

NewsSaluteTempo Libero

In qualità di delegato Anci:
«Bene l' apertura di questo tavolo su obiettivi importanti»

 

«Una importante iniziativa quella di oggi avviata dai ministeri del Lavoro e della Salute per cominciare a condividere insieme una riflessione sul percorso da fare per riaprire progressivamente, nelle prossime settimane, in modo sicuro e responsabile la socialità nei confronti della popolazione anziana compatibilmente con l' andamento della curva epidemiologica e con il grado di copertura complessiva della vaccinazione».

Con queste parole, il sindaco di Reggio, nonché delegato Anci, Luca Vecchi ha commentato l' incontro con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e quello del Lavoro, Andrea Orlando.

«La popolazione anziana - ha sottolineato Vecchi - è quella che più di altre è stata colpita dal virus, quella che soffre di solitudine e di una rottura significativa dei legami sociali e interpersonali».
«È un fatto importante darsi una strategia che, nelle prossime settimane, rimetta in condizione questa fascia della popolazione di ritrovare più ampi spazi di libertà» ha concluso il primo cittadino di Reggio Emilia al termine dell' incontro.


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Il domani è già oggi

IL DOMANI È GIÀ OGGI

NewsfuturoPandemia

Nonostante sia passato più di un anno dall’inizio di questa pandemia a tutt’oggi dobbiamo costatare che la presenza di questo terribile virus continua a limitare la nostra vita sia nelle attività quotidiane che in quelle lavorative.

Oggi, con la consapevolezza di essere in grado e parte attiva, nei ruoli che ci competono, siamo pronti e a disposizione per dare il nostro contributo alla nuova ricostruzione.

Condividiamo molte delle iniziative che il nuovo Presidente del Consiglio, sta mettendo in atto, certamente mediando, in un contesto governativo che copre la quasi totalità delle forze politiche del paese.

Assieme ne possiamo uscire e riprogrammare il futuro di tutti.

 

Noi, come Cupla Provinciale, sentiamo il dovere e sollecitiamo le Istituzioni politiche e sanitarie della nostra provincia per applicare le indicazioni Nazionali anche nel contesto locale poiché ci sembra giusto ripeterlo:

 

IL DOMANI È GIÀ OGGI

 

Oggi occorre pensare di programmare ed attuare, con tempi certi di realizzazione, anche modificando se necessario le conoscenze scientifiche e tecniche attuali e non avere paura di cambiare per un futuro migliore.

Il Cupla provinciale, composto dalle sette associazioni di categoria del lavoro autonomo che rappresentano oltre 30.000 pensionati, chiede di essere coinvolto ed ascoltato per contribuire alla definizione dei piani di azione da programmare oggi per il domani.

Organizzare al massimo, senza stancarsi, i momenti di coinvolgimento degli utilizzatori dei servizi pubblici nelle fasi progettuali e soprattutto nelle verifiche qualitative dei risultati e del raggiungimento degli obiettivi.

Agire con tempestività nell’attuare gli interventi, significa cambiare il modo di operare e dare al nostro paese quell’energia indispensabile e necessaria per il dopo pandemia per la sua ricostruzione.

L’elenco che riportiamo non è per priorità, ma secondo noi, è giunto il momento dell’azione e per farlo, occorre decidere il come.

Partendo dalle indicazioni sanitarie, che non escludono a livello globale, la probabilità del ripetersi di altre Pandemie, è quindi indispensabile che si proceda nel considerare prioritaria questa possibilità e prevederne tutte le possibili difese necessarie, sanitarie, logistiche e di costruzione.

Ribadiamo con forza l’esigenza di vaccinarsi, rinnoviamo l’appello a chi opera nel pubblico, in primis il sanitario, a dare l’esempio, è un segnale di responsabilità.

 

Non possiamo pensare, in futuro, di lasciare le persone sole, senza socialità, lontano dagli affetti e come abbiamo visto, morire in solitudine.

 

I TEMI sui quali vogliamo misurarci:

 

Centri Sociali

Come riaprirli e a quali condizioni, nel rispetto dei vincoli sociali e sanitari.

Per quanto ci riguarda pensiamo eventualmente alla possibilità di fare iniziative che siano di informazione agli anziani, a livello pratico, sui comportamenti da tenere per la prevenzione e tutela della salute.

 

Rsa, Case di riposo, Case famiglia

Sono, a nostro parere, da rivedere come capacità ricettiva e dovranno essere riprogrammate per una diversa quantità di utenti. Modifiche strutturali per quelle esistenti, creare nuovi progetti, per una maggiore vicinanza della medicina di base alla prima assistenza. La possibilità delle visite in ambienti adeguati e conformi alle disposizioni vigenti.

 

Case della Salute

Riteniamo si debba accelerare la realizzazione di quanto approvato e previsto dalle delibere Regionali e Provinciali, devono essere il punto di riferimento per le cure primarie.

 

Caregiver

Siamo l’unica Regione che ha emanato una legge regionale al riguardo ed esiste una delibera relativa ai fondi stanziati suddivisi per provincia. Serve però più facilità di accesso e minore burocrazia per gli aventi diritto.

Meno moduli e maggiore coinvolgimento dell’associazionismo territoriale.

 

Infermiere di Comunità

E’ stato realizzato un progetto pilota nei comuni di Ventasso e Villa Minozzo, crediamo abbia dato risultati positivi, ora alle Istituzioni il compito di proseguire, programmare ed incentivare la nascita di nuovi progetti similari.

 

Come CUPLA provinciale ribadiamo la nostra disponibilità ad un concreto confronto con le Istituzioni sugli argomenti evidenziati .

 

Concordiamo inoltre con la proposta fatta dal Coordinamento Nazionale nel comunicato stampa del 08 Aprile 2021 di istituire un tavolo di lavoro permanente (PAN) per un confronto costante sulle azioni tese a risolvere le criticità degli anziani.

 

Il Presidente

Luigi Davoli

Il Coordinatore

 Giuliano Parmiggiani

 

SAUB, alcune novità online per agevolare l’accesso ai servizi

NewsSaluteprenotazione saub

COMUNICATO STAMPA

 

SAUB, al fine di agevolare l'accesso ad alcuni servizi,
da Giovedì 1 Aprile i cittadini residenti o domiciliati nel Distretto di Reggio Emilia potranno presentare alcune richieste on line utilizzando i relativi nuovi link appositamente predisposti.
 
I moduli, sicuri e guidati, saranno fruibili collegandosi al sito aziendale del SAUB

 

Si potrà quindi per esempio chiedere on line di cambiare il Medico di Medicina Generale e il Pediatra, fare l'iscrizione con scelta del medico, inserire o cancellare l'esenzione per invalidità, patologia o reddito.

I cittadini UE o Extra UE potranno richíedere on line, utilizzando gli appositi moduli, un appuntamento agli sportelli SAUB per l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale o il rinnovo della medesima.

 

Si ricorda che già con l'attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è possibile in modo agevole e autonomo variare il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta, oppure caricare o eliminare un' esenzione dal pagamento del ticket per reddito o invalidità. Qualora non fosse possibile per il cittadino attivare subito l'FSE, opzione comunque vivamente consigliata, sono a disposizione i nuovi link, ai quali collegarsi compilando i campi richiesti e allegando la documentazione prevista. Gli operatori SAUB in back-office prenderanno in carico e gestiranno le richieste inserite dai cittadini.

 

Di seguito i link:

 

Si tratta di un passo avanti per cercare di migliorare e rendere più veloci e scorrevoli i rapporti tra I'Ausl e la cittadinanza, in quanto le richieste inoltrate dall'utenza sono sempre più numerose, ma molto spesso mancanti di tutti i dati essenziali e necessari per dare corso alle pratiche, con conseguente perdita di tempo.

Terminata la prima fase di applicazione nel Distretto di Reggio Emilia, il percorso sarà reso attivo anche nelle altre sedi distrettuali.

 

L'Ufficio Stampa

 

Scarica il comunicato stampa

 

Recovery plan e anziani

DAL POTERE D’ACQUISTO DELLE PENSIONI ALLA DIGITALIZZAZIONE: IL RECOVERY PLAN INCLUDA GLI ANZIANI

Newsrecovery plan

L’appello arriva dal nuovo coordinamento del Comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo (CUPLA).

 

Roma, 11 marzo 2021. Si è tenuto il passaggio di consegne del Coordinamento nazionale del CUPLA, il Comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo, fra Federpensionati Coldirettie Anap/Confartigianato, la quale guiderà il coordinamento per i prossimi due anni.

Giorgio Grenzi, Presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti, ha infatti consegnato il testimone a Gian Lauro Rossi, componente della Presidenza nazionale dell’Anap, a cui il Presidente Guido Celaschi ha affidato la delega a coordinare l’Organismo unitario.

“Siamo onorati di assumere questo incarico, che intendiamo portare avanti con senso di responsabilità e grande determinazione – ha dichiarato Gian Lauro Rossi -, con il proposito di lavorare in modo congiunto e coordinato con le altre sigle sindacali del CUPLA, avendo come obiettivo quello di proseguire l’attività sui temi già in agenda e di sviluppare altre importanti iniziative in un momento particolarmente difficile per il Paese, per i suoi cittadini e per gli anziani che sono stati così duramente colpiti dalla pandemia in corso.

 

Il primo banco di prova è rappresentato dal “Recovery Plan”, in merito al quale chiediamo al Governo Draghi di includere molti aspetti che riguardano gli anziani e le persone più fragili, soprattutto riguardo ai temi della Sanità, della Non Autosufficienza, della parità fiscale, della tutela del potere di acquisto delle pensioni, delle nuove tecnologie e della digitalizzazione. Sarebbe paradossale che gli anziani, che hanno pagato il prezzo più pesante della pandemia in termini di morti, fossero esclusi dagli interventi del PNRR”.

 

“Lasciamo con orgoglio un Coordinamento dei pensionati autonomi vivo e vitale – dichiara d’altra parte Giorgio Grenzi, Presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti –, pur se abbiamo dovuto nell’ultimo anno rinunciare, a causa della pandemia, a svolgere molte iniziative con partecipazione diretta. Nel corso del nostro mandato abbiamo cercato e siamo riusciti a dare maggior impulso al CUPLA, anche a livello territoriale, e a unire le esigenze di rappresentanza degli anziani nei confronti del Governo e delle Istituzioni italiane, come nei confronti delle Istituzioni europee”.